25 anni. Cinque lustri. Un quarto di secolo. 25 interminabili anni di noia, clientele, salotti intellettuali, ipocrisie, degrado, traffico impazzito, buche gigantesche, facce buone…troppo buone per essere sincere, patti trasversali, ricatti; 25 anni di governo di sinistra a Roma. Uno si guarda intorno… e li trova sempre lì: i soliti intellettuali di corte, i soliti degradatori di professione, i soliti giornalisti sul libro paga del Campidoglio, la solita CGIL che detta legge nel mercato del lavoro con logiche quasi mafiose, i soliti burocrati capitolini, i soliti palazzinari e i soliti affaristi.
25 interminabili anni…e questi ultimi cinque poi… i peggiori: perché oltre ai comitati d’affari ci siamo dovuti sorbire pure le morali buoniste… da quando c’è lui… il sindaco tacchino. Non ne posso più della retorica pacifista, delle fiaccolate per gli amici loro, delle facce delle simone e della giuliana in Campidoglio e neanche un ricordo per chi è morto abbracciando un tricolore; di chi dedica una strada a Paolo Di Nella e poi regala soldi a quelli che prendono a sprangate i giovani di destra.
Eppoi i premi Nobel ogni anno a raccontare cazzate, i milioni spesi per le case inutili (la casa dei teatri, del cinema, del jazz, delle arti, della letteratura) dove non va nessuno ma dove si riempiono di soldi i soliti noti.
Qualcuno dica qualcosa. Per esempio: qualcuno dica che è immorale che un giornale come il Corriere della Sera prenda ordini dall’ufficio stampa del Campidoglio. Che il primo che mi parla di libertà di stampa lo ficco, senza maschera antigas, a via del Corso.
Qualcuno dica che l’informazione in questa città è rinchiusa dentro una gabbia di luoghi comuni e di falsità… dove se un comitato di quartiere alla Balduina o a Tor Bella Monaca fa una manifestazione di centinaia di persone contro Veltroni… sui giornali si parla di Tom Cruise che dice “quanto sei bella Roma”

Qualcuno dica che le aziende a capitale pubblico (come Zetema) sono dei veri “comitati d’affari” che consentono di aggirare le regole del mercato e di assumere senza concorso tutti gli amici degli amici degli amici… della CGIL.
Qualcuno dica che il precariato al comune di Roma è 10 di volte superiore alla media nazionale (alla faccia dei sindacati che però, in piazza contro Veltroni non sono mai scesi).
Qualcuno dica che Corviale, Laurentino 38 e gli orrori urbanistici delle periferie romane sono il prodotto di anni di subcultura collettivista, di una malandata idea di città che il Pci ed i suoi salottieri intellettuali hanno giustificato e difeso e che le poche opere di riqualificazione urbanistica per Roma (come appunto a Laurentino 38) le ha fatte il centrodestra quando governava la Regione Lazio.
Qualcuno dica che la sinistra ecologista aveva regalato ai palazzinari romani il parco di Tor Marancia per buttarci sopra 10 milioni di mc di cemento (una città grande come Sondrio)… e che oggi quel parco è tutelato grazie ad una battaglia isolata e straordinaria della destra romana.
Qualcuno dica che nell’ultima variazione di bilancio Veltroni ha stanziato quasi 4 mln di euro per i campi nomadi e neanche la metà per l’emergenza case dei cittadini.
Qualcuno dica che Action (dell’ex assessore e neo sprangatore Nunzio D’Erme) è un’associazione eversiva che ha collegamenti con l’amministrazione comunale, negli uffici, nei municipi con il beneplacito del sindaco tacchino grazie ai milioni che lui regala ai centri sociali okkupati.
Qualcuno dica che mentre il sindaco permette ad Action di occupare i palazzi pubblici, di proprietà di tutti, il Comune usa due aliquote Ici: una per le famiglie (più alta) e una (ovviamente più bassa) per i grandi gruppi immobiliari che hanno centinaia di appartamenti sfitti… perché il cuore sta a sinistra… ma il portafoglio rigorosamente a destra.
Qualcuno dica che, dopo avere coglionato il Cavaliere per la proposta di togliere l’Ici sulla prima casa, Veltroni ha sparato manifesti in tutta Roma in cui ha scritto che ridurrà l’Ici dello 0,02%…cioè una media di 18 euro e 54 centesimi… e nessun giornalista libero di questa città ha detto che prendere per il culo la gente in questa maniera è immorale.
Qualcuno dica che in tutti questi anni non è stato fatto uno, che sia un piano di viabilità decente e che a Roma il traffico è perennemente bloccato… più del cervello di Prodi.
Qualcuno dica che è allucinante che a Roma oltre 20.000 persone si trovano la casa ipotecata e 40.000 il mezzo sequestrato dall’esattoria comunale, per non aver pagato le multe.
Qualcuno dica che se la Piaggio presenta il suo nuovo e rivoluzionario scooter a tre ruote “antibuca” a Roma… qualche motivo ci dev’essere.

Qualcuno dica che l’Ara Pacis fa cagare, che è uno sfregio ad uno dei luoghi più belli di Roma, che quello scatolone bianco è costato quasi 16 milioni di euro con un incremento in corso d’opera del 266% rispetto all’appalto affidato da Rutelli senza concorso; che l’hanno inaugurata 5 volte e che qualcuno ha dovuto scrivere che “l’Ara Pacis è quella che sta dentro” perché ormai nessuno sa più dove sta.
Qualcuno dica che Veltroni ha avuto dal Governo Berlusconi più soldi di quanti Roma ne abbia avuti da tutti i governi di sinistra precedenti e che per fare la Notte Bianca ha speso più di due finanziarie messe insieme… e che i lampioni per fortuna non li ha dovuti spegnere per colpa del centrodestra.

Qualcuno dica che il 75% delle opere pubbliche fatte a Roma sono state realizzate con i fondi del governo di centro-destra e il sindaco ci ha messo solo la faccia per le inaugurazioni.
Qualcuno dica che Veltroni regala ogni anno 2 milioni di euro ai suoi amichetti esperti di aria fritta… sotto forma di consulenze e che ne ha data una pure a Silvia Baraldini, con i suoi 43 anni da scontare per terrorismo, in quanto “esperta di politiche per lo sviluppo locale” (non è bastato alla sinistra barattare la strage del Cermis per estradare questa tizia). Qualcuno aggiunga che se si sommano alle consulenze, i contratti a tempo determinato, i contratti colelttivi a td e i “comandi” si raggiunge la cifretta di 60 milioni di euro. Senza contare i quasi 30.000 (trentamila!!!) dipendenti comunali che non si capisce a ‘sto punto che ci stanno a fare. Qualcuno dica queste ed altre cose che ora ci sfuggono. Diverse volte abbiamo provato a parlare della nostra città. Qui… e anche qui per esempio.
Ora ne parla un nuovo blog che l’Anarca invita a leggere per rinnovare l’incazzatura contro il nulla morale che avanza in questa Roma ipnotizzata dal pifferaio magico.

RomaPunto è il nuovo blog di Tocque-ville che dà voce a quella parte di Roma che non vuole morire buonista, kattokommunista… giusto per ricordarsi che tra meno di un mese si vota… e i miracoli esistono!